Eseguendo una ricerca per hotel o strutture ricettive in genere, siamo abituati ad usufruire in primis dei servizi dalle cosiddette OTA (Online Travel Agency) come Expedia, Booking, Tripadvisor poiché occupano una posizione rilevante nei risultati che Google ci restituisce, penalizzando l’accesso diretto ai singoli siti web dei diversi Hotel che comunque rispondono alla vostra query. Qualcosa potrebbe cambiare, grazie a Bert.
1.Cos’è Bert?
A fine ottobre 2019 Google ha rilasciato Bert, un corposo aggiornamento del proprio algoritmo di ricerca, che influirà sui risultati mostrati nella SERP (Search Engine Results Page). Per la comunità SEO si tratta di un aggiornamento molto importante, quasi paragonabile a RankBrain che circa 5 anni fa aveva introdotto il concetto di semantica in ambito keyword. Bert, acronimo di Bidirectional Encoder Representations from Transformers, ha l’intento di comprendere in maniera più efficace un linguaggio naturale, lo scopo è quello di mostrare nella SERP risultati più rilevanti e soddisfacenti per l’utente cogliendo le difficili sfumature del linguaggio umano.
In un passato più recente, Google ha dato la priorità a siti web secondo criteri basati su Authority e Relevance. Autorità e Rilevanza, se vogliamo tradurli. Nonostante un grande passo avanti rispetto a fattori di classificazione quali parole chiavi e backlink, questo approccio era ancora suscettibile di problemi di qualità e il risultato ottenuto, sebbene pertinente per Autorità e Rilevanza, poteva essere un risultato non soddisfacente per l’utente che ha effettuato la query di ricerca.
Da allora Google ha perfezionato il suo algoritmo verso la ricerca basata sugli intenti. Di conseguenza i risultati della ricerca ora corrispondono più strettamente a ciò che gli utenti stanno realmente cercando. L’aggiornamento BERT fa avanzare ulteriormente questo sviluppo, garantendo che i risultati di ricerca di Google siano ancora più strettamente allineati con le specifiche di una query di ricerca.
2. Cosa cambia per il vostro hotel?
Expedia, Tripadvisor e Booking hanno subito un impatto negativo sul volume di traffico organico, probabilmente imputabile all’introduzione di Bert e l’implicazione conseguente è che gli hotel potrebbero trarne vantaggio nelle dinamiche dei motori di ricerca. Le OTA sono state in grado di intercettare un’enorme fetta del traffico di ricerca organico perché le sfumature nelle query di ricerca non sono state completamente comprese. Bert, grazie ad una maggiore comprensione anche delle preposizioni, come “per”, “in”, “con” “a”, può rilevare la sottigliezza del linguaggio umano e questo potrebbe essere particolarmente positivo per gli hotel nel momento in cui i viaggiatori effettuano le loro ricerche. Grazie al nuovo algoritmo, quindi, Google può capire meglio cosa l’utente stia cercando aumentando di conseguenza la probabilità che la SERP restituisca il sito del vostro Hotel prima di mostrare le soluzioni proposte dalle OTA.
Esempio pratico.
Cercando “Hotel a Pescara con spa” (si, a Pescara!) vedrete come alcuni risultati, riconducibili direttamente ai siti web delle strutture ricettive si presentino in maniera rilevante nel modulo Google Hotel Finder, superando in posizione le prestazioni dei vari Tripadvisor, Booking ed Expedia.
La Serp qui di seguito mostra la relativa posizione del vostro Hotel, di Tripadvisor e di Booking. Naturalmente abbiamo in prima linea i risultati delle inserzioni a pagamento, seguiti dal modulo Google Hotel Finder e dai restanti risultati organici.

3. In che modo le strutture ricettive possono trarre vantaggio?
In definitva gli hotel hanno una grande opportunità per ottenere più traffico dalla ricerca organica e quindi più prenotazioni dirette. Se si desidera usufruire di questo aggiornamento e approfittare dei piccoli vantaggi messi a disposizione è importante disporre di un sito web ben ottimizzato, che fornisca contenuti per una migliore esperienza dell’utente, evidenziando e mostrando le informazioni più rilevanti in fase di navigazione del sito e della successiva prenotazione. In termini di strategia SEO occorre ottimizzare non più per un algoritmo, ma per il pubblico, intercettando i relativi intenti.